Piccolo manuale (per tutti) per un corretto approccio alla lettura delle norme
Quante volte vi siete confrontati con l’interpretazione della norma e quante volte vi siete trovati in difficoltà nel tentare di trovare un filo che vi fornisca una minima garanzia nell’attribuire il senso corretto alla disposizione che state esaminando e/o al caso concreto che vi viene sottoposto.
E quindi vi chiederete: come si fa ad interpretare correttamente una norma? Esiste un metodo o un processo che possa aiutare allo scopo?
Questo breve escursus non ha certamente la pretesa di dare un quadro esaustivo ma solo fornire un piccolo manuale operativo per approcciare nel modo giusto l’interpretazione della norma che vi viene sottoposta all’esame oppure che dovete applicare. L’obiettivo è quindi di fornire un semplice e, si spera, utile approccio metodologico a tutti gli operatori: tecnici o altri professionisti, che non ritengono di avere una preparazione giuridica sempre adeguata.
Interpretare significa: rendere il più possibile chiaro il significato della norma ovvero comprendere la volontà che ha inteso esprimere il “legislatore” allo scopo di applicarla ai casi concreti.
L’approccio interpretativo può essere svolto in diversi modi ed in questa sede cerchiamo di fornire un possibile e, per quanto possibile, semplice percorso.
Vi è innanzitutto [1] l’interpretazione letterale e logica. Nel nostro diritto questa attività è regolata dall’art.12 delle preleggi, il quale stabilisce: “nell’applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore”.
L’interpretazione letterale – definita anche testuale – valuta il significato delle parole e delle frasi utilizzate dal legislatore secondo la loro connessione. L’interpretazione logica consiste nell’interpretare la volontà del legislatore “ratio legis” individuando i motivi per cui il legislatore stesso ha emanato tale norma. Essa cerca di rintracciare lo scopo politico, sociale e/o economico che la norma intende perseguire.
Ricordate che l’interpretazione letterale e logica debbono essere sempre tra loro valutate in concomitanza al fine di rintracciare il senso della norma e le ragioni che hanno spinto ad emanarla.
Essere in grado autonomamente di effettuare questa analisi vi porterà – con buona probabilità – a comprendere il senso di ciò che state facendo e ad approcciare il caso concreto in modo efficacie e coerente con le disposizioni.
Se la suddetta analisi non risulterà sufficiente è possibile allora ricorrere:
[2] all’interpretazione autentica cioè quella effettuata dallo stesso legislatore. Essa è rinvenibile negli atti preparatori e in particolare nelle relazioni illustrative dei progetti o disegni di legge che transitano alla camera o al senato oppure nelle commissioni parlamentari oppure, ancora, nelle commissioni competenti se trattasi di disposizioni legislative o regolamentari di altri organi o enti.
Per quanto riguarda le leggi o gli atti aventi forza di legge si consiglia di esaminare il percorso legislativo nei siti della camera o del senato (www.camera.it (1); www.senato.it); analogamente, troverete le relazioni illustrative dei progetti di legge nei siti della regione territorialmente competente (2 ).
[3] all’interpretazione giudiziale o giurisprudenziale, cioè quella operata dai giudici. Essa è rinvenibile nelle sentenze di ogni ordine e grado. Per rintracciare le sentenze ci sono molte banche dati in internet o cartacee, ma per quelle amministrative e della corte dei conti è possibile rintracciare gratuitamente tutte le sentenze nei relativi siti www.giustizia-amministrativa.it (3) e www.corteconti.it (4).
Nell’interpretazione giudiziale o giurisprudenziale, è importante tenere presente che solo le sentenze dei massimi gradi di giudizio (Cassazione Civile o Penale) hanno valenza nomofilattica ovvero offrono un indirizzo interpretativo uniforme, con un ulteriore precisazione: solo quelle delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (5) hanno valore vincolante, ovvero impediscono alle sezioni semplici di discostarsi da esse, se non rimettendo motivatamente la questione problematica a una nuova pronuncia delle Sezioni Unite. Svolgono un’equivalente funzione nomofilattica – per i relativi settori di competenza – il Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria (6) e le sezioni unite della Corte dei Conti (7).
Ai fini dell’interpretazione della norma le sentenze delle sezioni unite offrono un punto di riferimento non discutibile salvo revirement delle stesse sezioni unite.
[4] all’interpretazione dottrinale cioè quella compiuta dagli studiosi del diritto. Essa è rinvenibile nei testi/riviste cartacee o telematiche.
Dopo aver svolto il copioso lavoro interpretativo sopra descritto, se ancora non si è sicuri dell’interpretazione maturata per dirimere il caso concreto si fa ricorso [5] all’analogia: che è il procedimento attraverso cui si cercano e applicano norme che regolano casi simili [5.1] analogia legis. Ricordate che tale metodologia non è applicabile al diritto penale.
E se ancora non siete convinti è possibile ricorrere [5.2] all’analogia iuris: che è il procedimento attraverso cui la regola del caso concreto viene individuata facendo ricorso ai principi generali dell’ordinamento giuridico. Quest’ultimo approccio è spesso un’attività trasversale nell’analisi della norma effettuata secondo una o più delle sopra richiamate metodologie.
Vi è un ultimo aspetto rilevante da valutare, ed è quello collegato [6] all’efficacia nel tempo della norma. Legato a questo importante elemento vi è il principio di irretroattività della legge, in base al quale la medesima si applica solo ai fatti accaduti dopo la sua entrata in vigore anche se esistono esistono alcune deroghe a questo importante principio che in questa sede non affronteremo.
Le norme perdono di efficacia per effetto [7] dell’abrogazione che consiste nella estinzione o nella cessazione dell’efficacia a causa dell’entrata in vigore di una nuova norma, per effetto di un referendum abrogativo o per effetto di una sentenza della corte costituzionale che ne dichiara l’incostituzionalità.
Il legislatore può o meno aver previsto un regime transitorio tra la nuova e la vecchia norma ma per quanto riguarda l’abrogazione essa può intervenire in diversi modi: in modo espresso o tacito, parziale o totale.
L’abrogazione può avvenire in modo espresso se la norma nuova esplicitamente attesta la cancellazione della vecchia norma. Avviene in modo tacito quando sussite una incompatibilità tra la nuova norma e la vecchia oppure nel caso in cui la nuova norma disciplina l’intera materia già regolata da quella antecedente. L’analisi temporale non è sempre di semplice soluzione.
Mi permetto di evidenziare un presupposto che, per quanto mi riguarda, è risultato sempre essenziale nel svolgere il processo interpretativo: ogni disposizione normativa è “incastonata” all’interno del quadro generale da cui promana. Talchè anche una semplice disposizione regolamentare non potrà mai essere formulata in violazione delle norme di rango superiore nonché dei principi fondamentali del diritto.
In buona sostanza non giova mai soffermarsi esclusivamente sul singolo passaggio normativo – soprattutto se di natura regolamentare – senza nel contempo riflettere come mai quella disposizione esiste e ha trovato quella specifica collocazione.
dott.ssa Lorena Maristella Pigozzo
Saper interpretare la norma mi permette di svolgere al meglio la mia attività di verifica e recupero degli oneri edilizi.
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1 Un esempio di progetto di legge alla camera: http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0042910.pdf
2 Un esempio di proposta di legge della Regione Veneto:
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pdf/pratiche/10/pdl/PDL_0135/1000_5Ftesto_20presentato.pdf
3
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/Ricerca/index.html%3FtipoRicerca%3DProvvedimenti%26showadv%3Dtrue
4
https://servizi.corteconti.it/bds/
5 Il link delle principali sentenze delle Sezioni Unite della Cassazione
http://www.sentenze-cassazione.com/category/sezioni-unite-2/
6 Il link delle sentenze dell’Adunanza Plenaria del 2016:
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsavvocati/faces/provvedimentiRicAG.jsp?_adf.ctrl-state=wuzwz0bfi_9
7 Il link delle sentenze delle sezioni unite della Corte dei Conti:
http://www.corteconti.it/attivita/uffici_centrali/sezioni_riunite_sede_giurisdizionale/